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ABROGATO IL SISTRI DAL 1 GENNAIO 2019

Il decreto semplificazioni recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri prevede l’abrogazione del SISTRI a partire dal 1 gennaio 2019.

Che cos’è il SISTRI
Il SISTRI, o Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, era stato istituito nel 2010 su iniziativa del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per permettere l’informatizzazione della tracciabilità dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani della Regione Campania.

Cosa sono i rifiuti speciali
I rifiuti speciali sono i rifiuti derivanti da attività produttive di industrie e aziende, gestiti e smaltiti da aziende autorizzate.

Perché è stato abrogato il SISTRI
Il SISTRI, la cui gestione era stata affidata alla società Selex di Finmeccanica, non è mai diventato realmente operativo a causa di una serie di limiti che ne rendevano assai difficile, se non addirittura impossibile, la reale applicazione. Ciononostante, il SISTRI ha comportato costi enormi per le imprese e per lo Stato. Si stima che dal 2010 ad oggi siano stati pagati più di 141 milioni di euro.
Secondo il Ministro dell’Ambiente Costa “Il SISTRI è stato uno dei più grandi sprechi nella gestione dei rifiuti speciali”. Uno spreco durato 9 anni! Solo dal 2010 al 2014 sono stati fatturati 290 milioni di euro, di cui quasi 90 pagati effettivamente. Dal 2015 al 2018 sono stati fatturati 66 milioni di euro, di cu 51 milioni effettivamente pagati.

Cosa succederà il 1 gennaio 2019
Il SISTRI verrà sostituito da un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti organizzato e gestito direttamente dal ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Non saranno più dovuti i contributi di iscrizione al SISTRI, previsti dal decreto ministeriale 78/2016, e torneranno in vigore le norme sulla tracciabilità rifiuti precedenti al 2010.
Si prevede che il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti avrà un costo di circa 3 milioni di euro l’anno e fino alla sua piena operatività si ricorrerà esclusivamente alla documentazione cartacea, ovvero FIR (Formulari di identificazione dei rifiuti) e registri di carico e scarico.
Secondo Costa si tratterà di “una sorta di SISTRI 2.0” che digitalizzi l’intera tracciabilità dei rifiuti e i documenti fiscali superando in tal modo il doppio binario cartaceo/digitale, con la conseguente completa eliminazione del cartaceo.

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